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Nuove dimore per essere se stessi

«Ci prendiamo cura delle persone che vengono ad abitare qui».

Mariella, Rsa Santa Chiara

Che respiro! Casa e persone, non utenti istituzionalizzati come recitano protocolli asettici in cui non riusciamo a riconoscere i nostri cari.

 

Casa è dove possiamo essere noi stessi. Anche in un dialogo silenzioso che rispetta i tempi dell’altro, che non si affanna a riempire le ore di cose da fare, ma non rinuncia a offrire bellezza, suoni, colori.

Oltre l'apparenza

Tutte le malattie trasformano. Nessuna come l’Alzheimer sembra annullare chi amiamo. Un colpo di spugna, ogni giorno più grande. E se fossimo noi, i sani, a non saper vedere il loro valore?

«Il nostro lavoro acquista un senso: è molto più dell’assistenza, più di una cura, dà valore alla nostra stessa vita. Sbaglia chi pensa che chi è colpito dall’Alzheimer non capisca più nulla. La vecchiaia non è disfacimento, è un’altra prospettiva: viene meno la memoria, ma la ricchezza di quello che si ha dentro resta comunque».

Luca, infermiere alla Fondazione Carisma

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«Per Ennio ora sono sua madre, lui per me è il figlio che non ho mai avuto. Ma il nostro amore continua a crescere, e a mettere nuovi germogli: qui in Carisma abbiamo una casa nuova, noi due ci accudiamo a vicenda, e c’è chi accudisce noi e il nostro amore».

Gabriela, moglie di Ennio
dal libro Il nostro Carisma

Una comunita'

A volte non si trova solo una nuova casa, ma una vera e propria comunità. Come al Centro don Orione, dove l’anziano vive con gli operatori e si sente al centro di una rete di rapporti che abbraccia anche chi è fuori. Perfino i social aiutano a condividere con i propri cari le esperienze comuni in tempo reale, in modo che essi, quando possono e lo desiderano, partecipano alle attività che gli stessi ospiti organizzano.

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