Condividere le lacrime
Quando l’impegno della cura degli inguaribili termina, si apre il tempo del lutto.
È il momento in cui le parole rivelano tutta la loro impotenza.
Serve un luogo, una piccola comunità che affermi la vita, anche fra le lacrime.
I gruppi di Auto mutuo aiuto (AMA) sono una possibile risposta. Ancora in pochi li conoscono, sembrano lontani dalla nostra cultura perché affermano che non possiamo farcela da soli.
«Sono Paola e sono qui perché ho perso mio marito. Di solito è questo l’inizio. Ti presenti e porti il tuo lutto nel gruppo. Non esiste un modo rapido per uscire dal dolore dall’oggi al domani, smettere magicamente di provare dolore. È un percorso difficile, un percorso lungo. Il dolore è una situazione che non possiamo evitare. Chi cerca di soffocare il dolore, magari ci riesce per un certo periodo, ma prima o poi il dolore ritorna. Tanto vale affrontarlo subito e affrontarlo con chi sa che cosa stiamo provando.
Condividere e arrivare a superare non significa dimenticare. Fa paura credere che smettere di soffrire per la perdita significhi dimenticare chi hai perso. Non hai rimosso il dolore vissuto, non hai dimenticato la persona, semplicemente ricominci a vivere, a vedere che oltre al dolore ci sono altre sfumature, altre cose della vita. Nonostante tutto e nostro malgrado la vita torna a fare capolino».
Paola, vedova e facilitatrice dei Gruppi AMA